Quando la Cassazione diede ragione a Fabrizio De Andrè: “Rubare per fame non è reato” – “annullata condanna a senzatetto sorpreso a rubare cibo”

Fabrizio De Andrè

 

 

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Quando la Cassazione diede ragione a Fabrizio De Andrè: “Rubare per fame non è reato” – “annullata condanna a senzatetto sorpreso a rubare cibo”

C’hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane, ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame”.

Così cantava Fabrizio De André nella splendida canzone “La mia ora di libertà”. Ora gli danno ragione anche i giudici della Cassazione, che hanno completamente annullato la condanna per furto inflitta dalla Corte di Appello di Genova a un giovane straniero senza fissa dimora. Il ragazzo –come raccontava Repubblica Genova in questo articolo – era stato sorpreso a rubare un pezzetto di formaggio e una confezione di würstel, dal valore complessivo di 4 euro e 7 centesimi.

“Il fatto non costituisce reato”, ha affermato la Cassazione, sostenendo che non è punibile chi, spinto dal bisogno, rubi al supermercato piccole quantità di cibo per “far fronte” alla “imprescindibile esigenza di alimentarsi”.

Nel febbraio del 2015 i giudici della Corte di Appello avevano confermato la pena, già inflitta in primo grado, a sei mesi di reclusione, con la condizionale, e una multa di 160 euro. Con il verdetto di oggi la Suprema Corte ha definitivamente scagionato l’uomo, un ucraino di trent’anni.

A fare ricorso in Cassazione non è stato il giovane senza fissa dimora, Roman Ostriakov. Il ricorso lo ha fatto il Procuratore generale della Corte di Appello di Genova che chiedeva che l’imputato fosse condannato non per furto lieve, come stabilito in primo e secondo grado, ma per tentato furto dal momento che Roman era stato bloccato prima di uscire dal supermercato, dopo essere stato notato da un cliente che aveva avvertito il personale vigilante.

Il clochard alla cassa aveva pagato solo una confezione di grissini, non i würstel e le due porzioni di formaggio che si era messo in tasca. La sentenza degli ermellini – numero 18248 della Quinta sezione penale – non riporta l’entità della pena inflitta a Roman, che aveva già dei precedenti di furti di generi alimentari di poco prezzo perché spinto dalla fame. Ad avviso dei supremi giudici, quello commesso da Roman è un furto consumato e non tentato, ma – a loro avviso – “la condizione dell’imputato e le circostanze in cui è avvenuto l’impossessamento della merce dimostrano che egli si impossessò di quel poco cibo per far fronte a una immediata e imprescindibile esigenza di alimentarsi, agendo quindi in stato di necessità”. Così è stata annullata senza rinvio la sentenza di condanna inflitta in appello il 12 febbraio del 2015 “perché il fatto non costituisce reato”. Il collegio degli ermellini è stato presieduto da Maurizio Fumo, il consigliere relatore è Francesca Morelli. Anche la Procura della Cassazione aveva chiesto l’annullamento senza rinvio della decisione dei ‘severi’ magistrati genovesi.

http://De Andrè sulla libertà e le ingiustizie del potere.

Quando la Cassazione diede ragione a Fabrizio De Andrè: “Rubare per fame non è reato” – “annullata condanna a senzatetto sorpreso a rubare cibo”ultima modifica: 2017-11-05T11:49:19+01:00da eles-1966
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