Per rinfrescarVi la memoria – Volete diventare ricchi, famosi e potenti in Italia? Facile, basta ammazzare 32 persone! – Ecco che Schettino, dopo aver dato lezioni all’Università, aver scritto libri, aver elargito come una star foto ricordo e autografi, ora ci detta le scelte politiche! …E ora ditemi, siamo o no un popolo di merda?

Schettino

 

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Per rinfrescarVi la memoria Vi riproponiamo questo articolo dell’anno scorso

Per rinfrescarVi la memoria – Volete diventare ricchi, famosi e potenti in Italia? Facile, basta ammazzare 32 persone! – Ecco che Schettino, dopo aver dato lezioni all’Università, aver scritto libri, aver elargito come una star foto ricordo e autografi, ora ci detta le scelte politiche! …E ora ditemi, siamo o no un popolo di merda?

 

Ecco l’articolo che ci ha fatto gelare il sangue:

Schettino testimonial Pd: “Sono il garante della moralità”

Da quelle parti il Comandante Schettino è ancora un personaggio carismatico, in pochi hanno creduto alla versione della fuga, in tanti lo conoscono e lo considerano un grande marinaio “che ha salvato centinaia di persone”, non quello che ha lasciato altre centinaia in balìa del naufragio, di cui 32 morte tra le lamiere dellaConcordia.

Per questo Francesco Schettino è considerato un ottimo testimonial per chi va a caccia di voti a Meta di Sorrento,dove il Comandante della Concordia vive: un ottimo testimonial per il Pd, che ne ha chiesto il sostegno elettorale in favore delcandidato sindaco Giuseppe Tito.

E Schettino, come rivela Il Fatto quotidiano, con un articolo a firma di Fabrizio d’Esposito, si è prestato ben volentieri all’endorsement, con un pubblico appello. «Colgo l’occasione per esprimere a tutti i metesi indistintamente la mia sincera gratitudine per l’affetto dimostratomi in questi due anni, allo stesso modo non posso esimermi dal sottolineare le doti umane, che ho avuto modo di riscontrare personalmente in Giuseppe Tito,integrità morale e la sensibilità che lo contraddistingue assieme all’intera famiglia», ha fatto sapere il Comandante.

Che peraltro sarà in ottima compagnia, visto che in penisola sorrentina si stanno impegnando altri big del partito, vicini a Renzi: in sostegno di Tito sono arrivati già  Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario alle Infrastrutture del governo Renzi, indagato per i rimborsi della Regione Campania, e il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, rinviato a giudizio per abuso d’ufficio. Così, giusto per dare altre garanzie di “moralità”.

Ecco un altro articolo di qualche tempo fa:

Grandi e lunghi applausi, autografi, dediche e foto ricordo.

Non si tratta di una star hollywoodiana, ma di Francesco Schettino, il comandante condannato a 16 anni per il disastro della Concordia.

Il capitano si è recato a Meta di Sorrento per presentare in anteprima il suo libro “Le verità sommerse”, scritto con la giornalista Vittoriana Abate, e, qui, ha trovato una folla pronta ad accoglierlo estasiata, che pendeva dalle sue labbra.

econdo quanto spiegato durante la presentazione, Schettino ha voluto, con questo libro, “ripercorrere con il mio racconto e attraverso gli atti del processo, minuto dopo minuto l’incidente della Concordia dal 13 gennaio 2012 fino agli ultimi avvenimenti dopo la sentenza dell’11 febbraio 2015”.

Nel libro vengono riportate, oltre alla documentazione proveniente dal processo, anche quelle che Schettino definisce “sviste” nelle indagini.

«Il libro – ha precisato Schettino – è una risposta a tanti interrogativi rimasti in sospeso ed è dedicato a coloro che quella notte sono stati colpiti negli affetti più cari», poichè «a loro è dovuta la verità più che ad ogni altro».

Ma soprattutto:

SIGNORI E SIGNORE SIAMO IN ITALIA – L’amaro sfogo del Capitano Gregorio De Falco: “Schettino in cattedra e io declassato dietro a una scrivania” !!!

Trasferito all’ufficio amministrativo Gregorio de Falco, il capitano di fregata che urlò a Schettino “Salga a bordo, c…”. “Sto pagando per tutto quello che ho fatto la notte della Concordia” dice. Parla di mobbing e minaccia azioni legali…

È finito a lavorare in un ufficio Gregorio de Falco, il capitano di fregata che la notte della tragedia della Costa Concordia urlò a Francesco Schettino “Torni a bordo…”. Rimosso dal settore operativo della capitaneria di porto, de Falco ora minaccia azioni legali. “Eseguirò gli ordini – fa sapere – ma sono convinto di essere vittima di mobbing”.

LO SFOGO – Gregorio de Falco, a fine settembre, dovrà lasciare il servizio operazioni e iniziare a lavorare in un ufficio amministrativo. “Sono amareggiato, ma sono un militare e quindi eseguo gli ordini” ha confessato a Repubblica, “Il nuovo incarico che mi hanno assegnato cancella in un attimo dieci anni della mia vita e della mia professione. Ho lavorato in un’area operativa e, nell’ultimo anno, con funzioni di comando”. E affonda: “Schettino sale in cattedra e io vengo spedito in un ufficio, questo Paese storto punisce i suoi servitori”.

ALL’UFFICIO AMMINISTRATIVO – Il nuovo incarico che il capitano di fregata de Falco dovrà assumere lo porterà ad analizzare il controllo di gestione e coordinare le relazioni esterne. Un lavoro di tutt’altro genere rispetto al ruolo operativo che ha avuto finora. Alla Capitaneria di porto di Livorno – dove de Falco è assegnato – considerano il nuovo dolo un’anticamera del pre-pensionamento o un sovrappiù per i principianti. “Sto pagando per tutto quello che ho fatto la notte della Concordia” si è lasciato sfuggire de Falco.

“SALGA A BORDO, C…” – Gregorio de Falco fu l’unico a esporsi in prima persona la notte del 12 gennaio 2012, quando la Costa Concordia fece naufragio all’Isola del Giglio. Fu lui a chiamare al telefono il comandante della nave, Francesco Schettino, e urlargli quel “Salga a bordo, c…” che fece il giro del mondo e fu motivo di vanto per la Marina Italiana. Quelle poche parole agli occhi di tutti lo elevarono di grado, anche se realmente de Falco non era né a capo delle operazioni di soccorso né a capo della Capitaneria.

INVIDIATO E OSTEGGIATO – “È come se un insegnante, innamorato di didattica e pedagogia che ha dimostrato la propria competenza, venisse all’improvviso trasferito in un ufficio amministrativo” ha spiegato il 49enne. “Non voglio dismettere la divisa. È una delle ragioni della mia vita. Adesso però sono costretto a pensarci. Vedremo che cosa accadrà” fa sapere, lasciando intendere che la decisione proprio non gli va giù. Il documento del trasferimento di de Falco è stato firmato da Ilarione Dell’Anna, già responsabile della Capitaneria di porto di Livorno durante il naufragio, che nel frattempo è stato promosso e trasferito a Roma.

E ALLORA DITECI: SIAMO O NO UN POPOLO DI MERDA?

Per rinfrescarVi la memoria – Volete diventare ricchi, famosi e potenti in Italia? Facile, basta ammazzare 32 persone! – Ecco che Schettino, dopo aver dato lezioni all’Università, aver scritto libri, aver elargito come una star foto ricordo e autografi, ora ci detta le scelte politiche! …E ora ditemi, siamo o no un popolo di merda?ultima modifica: 2017-05-12T23:33:34+02:00da eles-1966
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