Turismo sessuale, italiani al primo posto: padri di famiglia a caccia di bambini …ma solo quando non partecipano al Family-Day !!

Turismo sessuale

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

Turismo sessuale, italiani al primo posto: padri di famiglia a caccia di bambini …ma solo quando non partecipano al Family-Day !!

Prendiamo spunto dall’articolo del Corriere di questi giorni per riproporVi il nostro articolo-accusa Turismo sessuale, italiani al primo posto: padri di famiglia a caccia di bambini …ma solo quando non partecipano al Family-Day !!

I volontari contro il turismo sessuale, triste primato italiano

Una campagna sociale dell’associazione Fiori d’Acciaio e di Mete Onlus per sensibilizzare i pedofili occasionali

Età fra i venti e i 40 anni, reddito medio-alto, sesso maschile: è l’identikit del turista sessuale tipo, predatore senza scrupoli che viaggia nel mondo per praticare sesso con minori. Secondo le stime dell’organizzazione non profit Ecpat (End Child Prostitution in Asia Tourism: perché questo sfruttamento prima di diventare un fenomeno globale era concentrato nel Sud-Est asiatico), ogni anno un milione di persone si reca in Paesi poveri e fa sesso con bambini e adolescenti costretti a vendere il proprio corpo in cambio dell’equivalente di una manciata di euro. A fronte di prestazioni a prezzi stracciati, il giro d’affari è invece colossale, stimato nel mondo intorno ai 5 miliardi di dollari all’anno, ed è controllato dalle grandi organizzazioni criminali.

Non solo turisti propriamente detti: fra chi abusa dei minori ci sono uomini in viaggio di lavoro, piloti d’aereo, operatori umanitari, nella maggior parte dei casi clienti occasionali che «per curiosità provano e magari poi se ne pentono e non lo faranno più» spiega Yasmin Abo Loha, segretario generale di Ecpat Italia. In questo drammatico quadro, l’Italia purtroppo vanta un triste primato: secondo i dati di Ecpat e di altri osservatori indipendenti è il paese da cui parte il più alto numero di turisti sessuali, seguito da Germania, Giappone, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Cina. Le mete preferite cambiano di anno in anno, perché questi viaggiatori senza scrupoli scelgono di volta in volta i paesi che per situazioni contingenti offrono più opportunità di trovare bimbi in difficoltà.

Instabilità politica, crisi economiche improvvise, calamità naturali: sono alcuni dei fattori che creano le condizioni ottimali per andare a caccia di vittime, soprattutto se allo stesso tempo le autorità sono impegnate a fronteggiare emergenze che distolgono risorse e attenzione dalla lotta alla pedofilia. E a rimetterci sono sempre i più deboli: bambine e bambini. Secondo i dati più aggiornati, le mete preferite dai turisti sessuali italiani sono Kenya, Santo Domingo, Colombia e Brasile. La Thailandia, per anni destinazione preferita dei turisti-pedofili, negli ultimi tempi è meno gettonata a causa di una maggiore attenzione da parte delle autorità locali, pur sempre però in un quadro di illegalità diffusa. Negli ultimi anni è anche in crescita il numero delle donne che viaggiano in cerca di sesso a pagamento in Paesi in via di sviluppo. Rappresentano circa il 10 per cento dei turisti sessuali ma a differenza degli uomini che preferiscono prede giovanissime (età fra i 12 e i 14 anni), le donne prediligono gli adolescenti perlopiù in Kenya e ai Caraibi.

Nonostante l’inasprimento delle pene nei confronti dei turisti sessuali adottate in alcuni dei paesi d’origine, Italia compresa, la piaga è molto diffusa, anche perché «in queste aree del mondo molto povere, basta allungare 100 dollari al poliziotto che ti ha arrestato per poter andar via» dice Yasmin Abo Loha, «ma chi viaggia con queste finalità deve sapere che è perseguibile sia dove commette il reato, sia quando torna a casa». In alcuni Paesi, per evitare che i turisti sessuali possano insabbiare tutto, sono state adottate procedure straordinarie: i poliziotti cambogiani, per esempio, sono obbligati a filmare e fotografare tutti gli interventi. Pagando la mazzetta il pedofilo può sfuggire all’arresto, ma la prova del reato resta. Spesso i turisti sessuali nemmeno sono a conoscenza dei rischi legali che corrono, «l’età media di queste persone peraltro negli ultimi tempi si è abbassata – aggiunge la rappresentante di Ecpat Italia -, dimenticate il pensionato maniaco. Qui spesso si tratta di giovani che di fronte all’occasione di fare sesso per una manciata di dollari, non si fanno tanti problemi».

Ed è proprio a questa grande maggioranza di turisti sessuali occasionali e forse anche inconsapevoli che si rivolge la campagna sociale Stop Sexual Tourism, lanciata dall’associazione culturale Fiori d’Acciaio insieme a Mete Onlus, che prevede l’affissione di un manifesto in 57 aeroporti per denunciare la situazione, sensibilizzare i viaggiatori sul dramma delle vittime e al tempo stesso mettere in guardia dai rischi legali e per la salute a cui va incontro chi paga un minore per fare sesso. Il progetto a marzo sarà riproposto al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra e hanno già aderito l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, Assaeroporti, le presidenze di Camera e Senato, l’Università di Palermo, Protea Human Rights e l’Osservatorio Internazionale per le vittime di Tindouff. Alla presentazione dell’iniziativa al Senato, il 16 gennaio, hanno partecipato anche i vertici di Ecpat Italia e la società Sicily By Car, main sponsor del progetto.

fonte: http://www.corriere.it/buone-notizie/18_gennaio_24/turismo-sessuale-italiani-primo-posto-16b9d862-0132-11e8-b515-cd75c32c6722.shtml

Turismo sessuale, italiani al primo posto: padri di famiglia a caccia di bambini …ma solo quando non partecipano al Family-Day !!

ROMA – Sono così piccole da non raggiungere in altezza l’anca dei predatori che se le vanno a comprare nei bordelli, e poi le stuprano, e prima trattano il prezzo parlando quasi sempre lingue occidentali, e 80.000 volte all’anno in media la lingua è l’italiano.
Sono così leggere che a prenderle in braccio pesano poco più di un bebè. Sono così truccate che sembrano bimbe a Carnevale. Sono così sottili che, se non fossero coperte di stracci succinti e colorati, indosserebbero le taglie più piccole degli abitini per bimbi occidentali. Le stuprano, tra gli altri, certi italiani che a casa sembrano gente qualunque, gente a posto. Che mai e poi mai potreste riconoscerli dal modo di fare, dalla morfologia.Figli, mariti, padri, lavoratori. E poi un aereo. E poi in vacanza al Sud del mondo. E poi diventano il demonio. Italiani, tra quelli che ”consumano” di più a Santo Domingo, in Colombia, in Brasile. Italiani, i primi pedofili del Kenya. Attivissimi, nell’olocausto che travolge 15.000 creature, il 30 per cento di tutte le bambine che vivono tra Malindi, Bombasa, Kalifi e Diani. Piccole schiave del sesso per turisti. In vendita a orario continuato, per mano, talvolta, dai loro genitori. In genere hanno tra i 14 e i 12 anni. Ma possono averne anche 9, anche 7, anche 5. Minuscoli bottini per turisti. Burattini di carne da manipolare a piacimento. Foto e filmati da portare a casa come souvenir. Costa quanto una buona cena o un’escursione. Puoi fare anche un pacchetto all inclusive: alloggio, vitto, viaggio, drink, preservativi e ragazze per un tot. Puoi cercare nei forum in Rete le occasioni, ci sono i siti apposta. Puoi scegliere tra ”20 mixt age prostitutes”, dalla prima infanzia in su. Puoi avere anche le vergini, mille euro in più. E poi torni da mamma, dai figli, dalla moglie, in ufficio. E poi bentornato, e quello che è successo chi lo sa?
L’allarme è dell’Ecpat, l’organizzazione che in 70 Paesi del mondo lotta da sempre contro lo sfruttamento sessuale dei bambini: sono sempre di più, i vacanzieri che vanno a caccia di cuccioli umani nei Paesi dove, per non morire di fame, si accetta ogni tortura. Sono un terzo dei tre milioni di turisti sessuali in tutto il mondo. Sempre più giovani, tra i 20 e i 40 anni. Sempre più depravati per scelta, e non per malattia. Solo il 5 per cento di loro, infatti, è un caso patologico. Gli altri, informa l’Ecpat, lo fanno per provare un’emozione nuova, in modo occasionale (60%), oppure abituale (35%).I MONDIALI DI CALCIO
E il demonio si sta mobilitando in Brasile, per rifornire il mercato, sebbene i bimbi sfruttati siano già 50.000. L’impennata arriverà coi Mondiali di calcio del 2014. «La settimana prossima ci incontreremo a Varsavia -racconta Marco Scarpati, direttore di Ecpat Italia- per pianificare, assieme alle Polizie di tutto il mondo, qualcosa che impedisca una replica, in Brasile, di quanto avvenne in Ucraina nel 2010 e in Sudafrica nel 2012: il racket trasportò bambini da tutti i territori circostanti, per accontentare la richiesta. Purtroppo tutto questo accade sempre, in occasione di eventi sportivi. E i controlli sono spesso labili, insufficienti, inefficaci». Ecco perché domenica, al grido Un altro viaggio è possibile, una marcia ciclistica lungo le strade di 29 città, organizzata dall’Ecpat e dalla Fiab, porterà in giro l’indignazione contro lo sfruttamento sessuale dei bambini. Pedalando, si segnalerà che questa è un’emergenza. Che un milione e duecentomila bimbi sono sfruttati nel sesso, nell’accattonaggio, nei lavori forzati. Stime ufficiali, queste. Quelle ufficiose propongono ben altri conti: solo i piccoli schiavi del sesso sarebbero almeno due milioni. Ognuno di loro frutterebbe 67.200 dollari all’anno. Per il racket, il budget complessivo supererebbe i trenta milioni di dollari all’anno.E a chi non ha i soldi per il viaggio, basta girare l’angolo: tra i 10 e i 12.000 di quei bambini si trovano in Italia. Migranti. Nomadi. Minori non accompagnati. In vendita a casa nostra, per le nostre strade, o anche su ordinazione. Solo a voler guardare. Solo a voler sapere.

da Il Messaggero di Giovedì 6 Giugno 2013. …ma digitate su Google “Turismo sessuale, italiani al primo posto” e troverete tanti altri articoli simili !!
Turismo sessuale, italiani al primo posto: padri di famiglia a caccia di bambini …ma solo quando non partecipano al Family-Day !!ultima modifica: 2017-06-28T23:16:59+02:00da eles-1966
Reposta per primo quest’articolo