13 dicembre, ricordiamo il massacro della partigiana Gabriella: i nazisti, nonostante fosse incinta, le cavarono gli occhi, le squarciarono il ventre e le tagliarono i seni – In sua memoria tante donne si unirono alla resistenza e formarono un distaccamento combattente tutto femminile…!

 

 

partigiana Gabriella

 

 

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13 dicembre, ricordiamo il massacro della partigiana Gabriella: i nazisti, nonostante fosse incinta, le cavarono gli occhi, le squarciarono il ventre e le tagliarono i seni – In sua memoria tante donne si unirono alla resistenza e formarono un distaccamento combattente tutto femminile…!

 

I NAZISTI TOLSERO GLI OCCHI, SQUARCIARONO IL VENTRE E TAGLIARONO I SENI ALLA PARTIGIANA GABRIELLA DEGLI ESPOSTI MENTRE ERA INCINTA.
IN SUA MEMORIA TANTE DONNE SI UNIRONO ALLA RESISTENZA E FORMARONO UN DISTACCAMENTO COMBATTENTE TUTTO FEMMINILE

<<Io, urlando, mi rivolsi a lei. Le chiesi: “Mamma, cosa devo fare?”
“Nulla!” rispose lei, “Non ti preoccupare. Penso a tutto io.”
E con un sorriso dolce mi mandò un bacio mentre i suoi aguzzini me la portavano via per sempre.>>
Così Savina ricorda le ultime parole che gli rivolse sua madre mentre le SS guidate dall’ufficiale Schiffmann la trascinavano via da casa. Era il 13 dicembre 1944.
Gabriella Degli Esposti prima di essere fermata dentro la sua abitazione era riuscita ad avvisare i partigiani della sua zona della retata in corso. Già tra le mura domestiche, nonostante fosse incinta, i nazisti l’avevano percossa con violenza davanti alla figlia affinché denunciasse l’ubicazione dei suoi compagni.
Nello stesso giorno poi la portarono a Castelfranco dove fu identificata da alcune spie fasciste e torturata per giorni. Ma “Balella”, questo il suo nome di battaglia, non cedette. E così il 17 i nazisti la condussero a San Cesario sul letto del fiume Panaro, la seviziarono e l’ammazzarono. Le strapparono i capelli, le tolsero gli occhi, le squarciarono il ventre e le tagliarono i seni. Difficile dire cosa avvenne prima e cosa dopo la fucilazione. Il suo corpo e quello di altri nove compagni, ormai in decomposizione, vennero ritrovati giorno dopo. Li riconobbero solo grazie agli abiti che indossavano.
Era sempre stata antifascista Balella così come suo marito Bruno Reverberi. Lei contadina e lui cascinaio, non avevano esitato al momento opportuno a trasformare la propria casa in una base della Resistenza nel modenese. Gabriella, attivissima, aveva partecipato in prima linea tanto agli scioperi contro la guerra e per il pane svoltisi a Castelfranco nell’estate del 1943, quanto alla formazioni dei Gruppi di Difesa della donna, un’organizzazione prettamente femminile che operava nell’ambito della guerra partigiana. Sempre in prima linea nel fornire supporto e assistenza ai compagni, aveva continuato ad operare incessantemente nonostante la gravidanza e sebbene la morsa degli occupanti si stringesse sempre più intorno alla sua figura.
Fu proprio la generosità e il coraggio di “Balella” a motivare tante donne nella zona di Modena ad aderire alla Resistenza. E in sua memoria nacque la brigata Degli Esposti, forse l’unico distaccamento composto esclusivamente da combattenti donne di tutta la storia partigiana italiana. Distaccamento operativo nella provincia modenese che partecipò attivamente a varie azioni fino alla Liberazione.

 

fonte: https://www.facebook.com/cannibaliere/photos/a.989651244486682/1762414320543700/?type=3&theater

 

13 dicembre, ricordiamo il massacro della partigiana Gabriella: i nazisti, nonostante fosse incinta, le cavarono gli occhi, le squarciarono il ventre e le tagliarono i seni – In sua memoria tante donne si unirono alla resistenza e formarono un distaccamento combattente tutto femminile…!ultima modifica: 2018-12-12T23:13:52+01:00da eles-1966
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